Opinioni

Published on 16 Ottobre, 2015 | by Piera Conconi

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Cosa aspettiamo a ospitare blogger e fotografi per promuovere il Sarrabus?

Esistono mille modi per promuovere un territorio: canali tradizionali legati alla pubblicità con la divulgazione di immagini su mass media o loro pubblicazione su riviste turistiche; partecipazione a fiere e saloni dove generalmente si stampano flyer (che spesso vengono gettati o lasciati in loco), dove si parla solo di strutture ricettive; affidamento della conoscenza del territorio a agenzie che sul web o tramite altri volani, pubblicizzano il territorio in maniera quasi asettica, spesso incentrati su un’immagine archetipica e massificata, e di solito inutilmente costosi .

Insomma le modalità di promozione sono numerose ma non necessariamente efficaci. A volte basta molto poco, mi riferisco all’articolo pubblicato su questo giornale relativo alla iniziativa di tre appassionati di fotografia (nella foto tre fotografi dell’associazione piemontese photo35 fra i quali Lino Scarsi e Andrea Gandino) che sono venuti in vacanza a Muravera in occasione della Sagra degli agrumi e hanno scattato una serie di foto che attualmente portano in giro per l’Italia.

L’iniziativa dei tre fotografi dovrebbe suggerirci un nuovo modo di fare pubblicità, un modo semplice ma efficace e sicuramente poco costoso. Sì, sarebbe un’idea innovativa per il nostro territorio pensare di ospitare instagrammer, blogger affermati e anche fotografi, portarli in giro per il territorio, farglielo conoscere in modo che loro possano poi raccontarlo nei loro canali web e non solo, e condividerne la conoscenza con gli utenti che li seguono nelle loro imprese.

Si tratterebbe di una promozione spontanea, genuina, alla portata di tutti, una promozione che si concentra sulla storia che caratterizza il territorio, oltre che sulle strutture presenti e la bellezza indiscutibile del nostro mare e delle altre attrattive naturali. Una pubblicità quindi che, oltre a propagandare strutture ricettive e ristoranti, racconti con immagini la natura, la storia gli usi e i costumi degli abitanti del territorio.

Chissà, magari gli amministratori locali e gli imprenditori potrebbero veramente pensare di dare ospitalità a personalità che, in maniera gratuita, promuovano il territorio e lo raccontino con i loro occhi.

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