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Published on 14 Settembre, 2013 | by Redazione

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Sestu e il miracolo demografico analizzato attraverso gli open data

Un boom demografico come pochi altri Comuni in Sardegna. Con una popolazione (in gran parte giovane) che è passata, negli ultimi dieci anni, da 15mila a oltre 20mila abitanti.

Un incremento analizzato con gli open data (dati adesso messi a disposizione di tutti) e che ha consentito, grazie appunto a questo nuovo approccio, di evidenziare una serie di fattori utilizzando anche i documenti dell’archivio comunale che non sarebbero emersi dai semplici dati Istat.

Importante, in particolare, l’analisi effettuata sulle famiglie, osservate non solo dal punto di vista del numero dei componenti, del sesso e dell’età, ma anche da quello legato agli elementi sociali, alle tipologie familiari.

A Sestu ci sono 8.460 famiglie, di cui 2.733 “unipersonali” cioè composte da una sola persona, 4.857 famiglie “mononucleari” cioè composte da un solo nucleo che comprende sia le coppie con figli, (2.939) quelle senza (1.100) o quelle con un solo genitore con uno o più figli (818). Infine ci sono le famiglie estese – cioè un nucleo in cui coabitano più persone – genitore vedovo o fratello non sposato – che sono 830.

Sestu inoltre è un Comune giovane, come evidenziato dall’indice di vecchiaia, cioè il rapporto percentuale tra l’ammontare della popolazione anziana e quella dei giovanissimi. L’indice, infatti, è pari al 74%: per ogni 100 bambini sono presenti sul territorio 74 anziani.

Negli altri Comuni dell’hinterland il valore è ben superiore al 100%, con un picco a Cagliari dove per ogni 100 bambini ci sono circa 255 anziani.

Discorso analogo per l’indice di dipendenza senile che indica il peso degli anziani, che per ragioni anagrafiche non fanno più parte della popolazione attiva, sulle persone in età attiva cioè dai 15 ai 64 anni che debbono sostenerli. Anche in questo caso il dato di Sestu, pari al 17%, è inferiore rispetto alla media provinciale che è del 27%.

Sono 350 gli stranieri residenti nel territorio comunale, pari all’1,5% della popolazione totale. La stragrande maggioranza arriva dall’Asia Orientale e soprattutto dalla Cina, con 96 unità, mentre 92 sono i cittadini europei comunitari.

Sestu, insomma, è passato velocemente dall’essere un consueto comune del campidano ad un centro satellite del capoluogo, che può vantare una importante zona commerciale ed essere considerato un rifugio per nuovi e giovani nuclei familiari  alla ricerca di alloggi più economici, spaziosi, e spesso qualitativamente migliori.

Lo studio è stato effettuato da Andrea Zedda (Kode srl).

 

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