La vetrina e quel messaggio forte: “Vogliamo vivere”
La vetrina dell’Orchidea di Martina, fioraia di Muravera, oggi ha cambiato abito, non ha esposto composizioni floreali colorate, vive, che trasmettono buon umore.
No, oggi Martina con la maestria e la finezza che sempre distinguono lei e suo marito Dino, ha voluto osare, e non è la prima volta, trasmettendo un messaggio forte.
“Dobbiamo osare anche con immagini forti… non possiamo continuare a soccombere” ha detto Martina.
Fermiamoci a guardare la vetrina, analizziamola: quelle scarpe rosse che simboleggiano la violenza, quelle parole scritte col rosso del sangue che molte donne continuano ingiustamente a versare, quella porta chiusa davanti a un letto che quasi nasconde un corpo di donna del quale si vede solo la testa cosparsa di sangue, il tutto su uno sfondo chiaro, quasi a voler sottolineare ancora di più l’atto violento.
Ha ragione Martina quando dice che è un’immagine inquietante. Ma è un’immagine che ci viene, nostro malgrado, mostrata ogni giorno, che ci ferisce quotidianamente.
Dobbiamo lavorare tanto per cambiare una mentalità maschilista e violenta che vede la donna con occhi ciechi, occhi che non vogliono accettare l’uguaglianza tra i generi; occhi che lasciano che la lingua esprima a voce alta, ma senza rispetto, pensieri errati dettati da ignoranza e cattiveria; occhi accecati da gelosia e invidia che spingono uomini senza cuore a commettere atti disumani e violenti contro chi invece sta loro vicino e purtroppo li ama, o almeno così crede.
Lottiamo ogni giorno però, non solo oggi, educhiamo i nostri figli al rispetto, educhiamo le nostre figlie a farsi rispettare, ma anche a rispettare le loro simili. Creiamo una società dove non siamo obbligati a mantenere le quote rosa, no, le quote rosa e azzurre devono essere pari ma senza obbligo o costrizione.
Oggi è una giornata di lutto, una giornata che deva farci riflettere e anche tanto.
