Opinioni

Published on 25 Novembre, 2015 | by Piera Conconi

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“Lasciateci libere e soprattutto vive”

L’Orchidea, storico negozio di fiori, che si trova sulla via Roma a Muravera, gestito prima da signora Tarsilla, poi dalle figlie: Martina, Marina e Monica e attualmente solo da Martina e suo marito Dino, ha sempre dimostrato gran gusto nell’allestire le sue vetrine. Una classe che ha sempre, piacevolmente, attirato l’attenzione dei passanti. Vere opere d’arte.

Questa volta devo ammettere che ha osato davvero con, cito testuali parole di Martina,”Una vetrina a rischio, ma volevo trasmettere qualcosa”.

E viste le visualizzazioni e i commenti, credo che la vetrina abbia veramente colpito, anche violentemente, lo sguardo e l’attenzione di molti.

Martina, con questa opera, ha voluto trasmettere un messaggio, ha sicuramente desiderato sensibilizzare chiunque la vedesse, dal vivo o sul web, su un problema che attanaglia la società, e non solo quella attuale: la violenza di genere.

Da sempre le donne sono state vittime, spesso silenziose, di violenza da parte di uomini insensibili, maschilisti e prepotenti, che si sentono autorizzati a rivolgersi alle donne con offese verbali o scritte, con insulti che fanno delle donne una categoria che può essere aggredita, solo perché Donna.

Oggi, mercoledì 25 novembre, è la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite.

Questa giornata viene celebrata con iniziative pubbliche che si concentrano molto sul femminicidio e su ogni tipo di violenza che le donne sono costrette a subire da parte di una cultura maschilista e spesso, purtroppo, condivisa da molte donne. Tale cultura grava sulla società e altro non è che una squallida forma di razzismo; si razzismo, si tratta infatti di una forma di superiorità di un gruppo rispetto ad un altro , fondata su motivazioni molto discutibili.

Violenza che non accenna a diminuire e non mi riferisco solo a quella fisica, esistono altre forme di violenza che le donne affrontano abitualmente a prescindere dalla classe sociale a cui appartengono e dall’età e dal luogo in cui vivono o lavorano.

Martina, con la sua vetrina, ha fatto sua la denuncia dei centri antiviolenza, che quotidianamente combattono una lotta contro l’inerzia delle istituzioni, contro la violenza di genere che chiedono una maggiore tutela. Istituzioni che hanno approvato nel 2011 le linee guida tracciate a Istanbul dalla “Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica”. Linee guida che dovevano prevenire la violenza, proteggere le vittime e punire i colpevoli.

Ma veramente le istituzioni stanno lavorando per applicare quelle linee guida?

Grazie Martina, che con questa immagine forte, quasi sconvolgente, ci hai destato dal torpore, utilizzando la vetrina del tuo negozio e il tuo profilo facebook per una causa che deve preoccupare non solo noi donne, ma ogni persona che vuole vivere la vita in maniera rispettosa di sé e degli altri, in una società civile e tollerante, non razzista e violenta.

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