Le tante battaglie (vinte) del carabiniere Canu: "Ma ora circola più droga" - SARDEGNA

Sarrabus Gerrei

Published on 14 Gennaio, 2016 | by Gianni Agus

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Le tante battaglie (vinte) del carabiniere Canu: “Ma ora circola più droga”

Giuseppe col comandante della Legione e i figli Marco e ManuelJeans, treccia e un grande fiuto. Era il 1994 quando Giuseppe Canu, giovane componente del nucleo antidroga dei carabinieri, metteva piede per la prima volta nel Sarrabus. Lo aveva voluto il capitano Roberto Gonella, “una persona che mi ha insegnato davvero tanto”. Giuseppe, classe 1963, è andato in pensione nel 2015 dopo un’esperienza ventennale (e 600 arresti) tra Muravera e Villasimius, Villaputzu e Castiadas.

Una carriera iniziata nel 1981, corso a Iglesias poi Barrali e San Nicolò Gerrei. Nel 1986 il trasferimento ad Escalaplano con le prime indagini nell’isola per associazione mafiosa. Una indagine che aveva scosso il mondo della politica locale e lo stesso Giuseppe che subì più di un attentato: casa, auto e bomba sul davanzale delle finestra. I mandanti furono arrestati e lui nel 1993 approdò a San Vito.

Una vita nel Sarrabus. Circolava più droga negli anni novanta o adesso?
Secondo me il problema della droga adesso è più accentuato, ne circola di più.

E il mestiere del carabiniere è cambiato in questi venti anni?
Prima con i cittadini c’era un rapporto molto più stretto, rapporto che è fondamentale. Bisognerebbe capire il perché si sia raffreddato questo rapporto. Io, in ogni caso, credo che alla base del nostro lavoro ci debba essere lo spirito di sacrificio. Un carabiniere deve sempre dare la massima disponibilità senza mai star a guardare l’orologio.

Un Capitano al quale sei rimasto particolarmente legato…
Roberto Gonella senz’altro. E poi Vittorio Capuzza, era una persona preparatissima.

Tantissime le operazioni nel corso della tua carriera. Qualche caso è rimasto irrisolto?
Uno solo, quello dell’imprenditore di Villaputzu Giuseppe Angelo Porcu anche se una idea me la sono fatta. Tredici tra omicidi e tentati omicidi invece sono stati tutti risolti.

Momenti difficili?
Anche quelli non sono mancati. Una volta volevano sparare me e Lorenzo (il mio compagno ideale al lavoro) ma abbiamo sventato il piano prima che potessero attuarlo. E poi il periodo buio che culminò con l’arresto di un collega.

Progetti per il futuro?
Ho tanti progetti. Per adesso aiuto con piacere i miei figli Marco e Manuel (nella foto piccola).

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