Opinioni

Published on 30 Giugno, 2015 | by Gianluca Fadda

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Perché ancora non c’è una (vera) spiaggia per cani a Villasimius?

Santa Teresa di Gallura, Alghero, Arzachena, Palau, San Teodoro… queste e tante altre località turistiche sarde “minori” hanno deciso in questi ultimi anni di destinare parte del loro splendido arenile ai turisti che proprio non riescono a rinunciare neanche durante la vacanze alla compagnia dei loro amici a quattro zampe: piccole calette sabbiose, più o meno appartate, o parti di spiaggioni chilometrici attrezzati di tutto punto disseminati in tutta la Sardegna, con maggior prevalenza nella costa nord orientale.

La nostra Regione infatti pare essere assieme alla Toscana una delle più “friendly” da questo punto di vista. Dall’elenco però mancano almeno due nomi eccellenti del panorama turistico locale, Pula e Villasimius: le due punte di diamante, le località decisamente più famose del sud Sardegna infatti sembrano snobbare questa nuova tendenza e conseguente nicchia importante di mercato.

In teoria a Villasimius una zona dedicata ci sarebbe ma francamente chiamarla “friendly” è quantomeno un eufemismo: Manunzas,la cala preposta allo scopo, è si bella dal punto di vista natural-paesaggistico ma è composta da ciottoli e scogliera, non proprio il massimo del confort e della sicurezza.

Ho provato spesso a confrontarmi sul tema e, oltre ai tanti amanti degli animali che ovviamente sarebbero entusiasti qualora si facesse un “qualcosa di più serio”, ho fatto una piccola raccolta delle principali obiezioni e motivazioni di chi si schiera dalla parte del “sì beh …. interessante, però forse è meglio di no perché…”.

1) “Dove la fai? Che spiaggia sacrifichi?” – Beh, la risposta è quasi ovvia e mi permetto di scomodare un vecchio detto: “Si fa come si fa a Bosa” (che infatti una caletta l’ha dedicata ) intendendo per “Bosa” tutte le altre località che ho citato all’inizio dell’articolo. A Villasimius per esempio mi vengono in mente la caletta della Fortezza o Cava Usai, se si vuole dedicare una spiaggia piccola nella totalità, oppure parti degli spiaggioni di Porto Giunco o Simius.

2) “Sì ma disturbano gli altri bagnanti” – Se si dovesse eliminare dai nostri litorali tutto ciò che “disturba”, umano, animale o meccanico, resterebbe ben poco.

3) “Sporcano: e poi chi pulisce?” – Premettendo che ovviamente si tratterebbe di zone attrezzate o quantomeno vigilate, sullo “sporcano” la risposta è quasi scontata: basterebbe fare un piccolo giro su internet, digitare sul motore di ricerca “spiaggia e spazzatura” per arrivare alla soluzione di questa obiezione.

Mi rendo conto che i “non-cinofili” che leggeranno, penseranno al solito sermone proveniente dal pulpito di quello che ormai definiscono il “solito animalista rompiscatole di turno che vuole sovvertire l’ordine costituito” ma è una categoria alla quale, con tutto il rispetto, non appartengo: a questi lettori, magari anche a chi i cani proprio li odia e cambia canale anche quando li vede in tv, invito allora a vedere la questione solamente dal punto di vista del marketing e di conseguenza da quello meramente economico.

Basterebbero solo due dati per riflettere: rispetto a 14 anni fa in Italia, nonostante la famosa crisi, si spende il doppio per cibo per animali ( 1,7 miliardi l’anno! ) … il doppio … e stiamo parlando solo della nostra nazione e, sempre parlando solo a livello nazionale, una persona su quattro viaggia in compagnia del suo animale domestico (ovviamente cani nel maggiore dei casi) … e son dati del 2012, sicuramente in crescita costante.

In conclusione, anch’io faccio una piccola riflessione e penso a quanti hanno deciso di andare a far vacanza da un’altra parte perché …. no, meglio non pensarci ….

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