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Published on 21 Marzo, 2012 | by Redazione

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L’Area Marina Protetta di Villasimius

L’ambiente naturale

Gli scenari sommersi sono caratterizzati da rocce granitiche che formano pinnacoli e bastioni, avvallamenti, spaccature e tafoni, sovente colorati dal giallo delle margherite di mare o dal rosso delle gorgonie. Nei pressi dei Variglioni dell’Isola dei Cavoli è normale incontrare branchi di barracuda mediterranei e seguirli nei loro pattugliamenti in cerca di cibo, grazie anche alla notevole trasparenza dell’acqua. Nei pressi della Secca di Cala Caterina si può scendere ad ammirare uno spettacolo sommerso fatto di grosse frane granitiche, abitate da una tranquilla popolazione di cernie e orate di grandi dimensioni.

La Fauna

All’interno dell’Area Marina sono presenti le specie ittiche tipiche dei mari della Sardegna, tanto dei fondali rocciosi, predominanti nell’area, quanto di quelli più sabbiosi: polpi, gamberi, saraghi, triglie, dentici, ricciole, capponi, murene, aragoste, cefali, orate, corvine. Si scoprono anche delle curiose eccezioni: recentemente, a causa di un sensibile innalzamento della tem-peratura delle acque, alcune specie tropicali hanno trovato casa in una secca antistante la spiaggia di Simius, ben accolti e coccolati dal personale dell’area marina e dai turisti. Segnaliamo anche la presenza del più grande mollusco bivalve del Mediterraneo: la Pinna Nobilis. Tra i mammiferi, oltre alla frequente presenza dei delfini come i Tursiopi e le Stenelle non è raro avvistare la Balenottera comune. Qualche anno fa è stata segnalata la presenza della rarissima Foca Monaca. La loro presenza è indice dell’eccezionale naturalità di questo tratto di Mar Mediterraneo in termini di habitat e specie di rilevante interesse scientifico e conservazionistico che qui compiono i loro cicli vitali. Per quanto riguarda la fauna terrestre segnaliamo, soprattutto nel contesto dello Stagno di Notteri e negli anfratti dell’Isola dei Cavoli, la presenza di specie volatili come il Falco Pellegrino, il Marangone dal Ciuffo, la Magnanina Sarda, l’Averla Piccola, il Calandro e la Calandrella, la Sterna e il Fenicottero Rosa. Grazie all’eccellente qualità ambientale l’AMP di Capo Carbonara recentemente si è guadagnata il titolo di Area di Speciale Interesse Mediterraneo (ASPIM) secondo quanto previsto dal Protocollo ASPIM in attuazione della Convenzione di Barcellona (Convenzione sulla protezione del Mar Mediterraneo). Ma la qualità ambientale non sarebbe tale se il Comune con lungimiranza e grande modernità non ponesse in atto strategie e politiche che sposano la conservazione con la qualità urbanistica e dei servizi. Un approccio che recentemente gli ha consentito di fregiarsi di ben 5 vele, assegnate da Legambiente e il Touring Club Italiano (Guida Blu 2011) che gli hanno conferito un prestigioso riconoscimento classificandola tre le primissime aree costiere d’Italia per la dimostrata capacità di contemperare la conservazione con lo sviluppo turistico.

La Flora

Sono circa 200 le varietà vegetali spontanee presenti nell’Area Marina Protetta. Nella parte emersa, degno di particolare interesse è il dracunculus, una pianta necrofaga che si riproduce nell’Isola dei Cavoli. Tipici dell’area costiera sono la macchia mediterranea, nella variante bassa costiera, con le sue piante adatte ad affrontare le stagioni secche e asciutte-, il ginepro coccolone, il pistacchio e il mirto. Nella parte sommersa, invece, attorno all’Isola di Serpentara, alla Secca dei Berni ed alla secca di Cala Caterina costituiscono l’ambiente ideale per lo sviluppo delle preziose praterie di Posidonia oceanica , importantissime per la difesa dall’erosione dei litorali sabbiosi, per la funzione di nursery (riproduzione e pascolo per numerose specie) e per l’ossigenazione delle acque

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