Spintoni e aggressioni: quando il cliente non ha ragione

Evidentemente non è un periodo fortunato per il turismo del Sarrabus. Ogni estate la zona spera di diventare sempre più turistica e non bastano i problemi che causano il caro traghetti e la crisi in generale.

I commercianti del Sarrabus ultimamente fanno i conti anche contro quella piccola parte di turisti che evidentemente non accetta che non tutto sia dovuto.

Ultimo sconcertante episodio avvenuto la serata di sabato in un ristorante del Sarrabus, dove alla presentazione del conto, un gruppo di turisti ha letteralmente dato in escandescenza, fino a spintonare e mettere le mani addosso ai componenti del personale che, dopo l’episodio, si sono rinchiusi nel massimo riserbo.

Conto che certamente non è stato una sorpresa, dato che nei menù, i prodotti sono sempre contrassegnati dal prezzo d’acquisto.

Non è un caso isolato, anche se un epilogo così violento non è fortunatamente la routine.

Basta fare un giro per i diversi locali del Sarrabus, ognuno sicuramente avrà aneddoti da raccontare, alcuni dei quali rasentano l’assurdo. Come la famigliola di turisti, madre, padre e figlio, che fanno colazione al bar e ordinano una pasta da dividere in tre. O altri che dopo aver occupato un tavolino, ordinano quattro bicchieri d’acqua e una pasta tentando poi di pagare solo la pasta.

Ma non è solo un problema dei commercianti. Persino i vigili urbani subiscono le conseguenze di simili comportamenti. E dire che un divieto di sosta e di fermata è uguale dappertutto. Ma se un vigile si avvicina gentilmente a chiedere a un turista di spostare la macchina fermata per far entrare la moglie in un negozio, poi subirà le ire di quest’ultima con l’accusa di disincentivare il turismo.

Spesso si parla tanto di commercianti che mancano di cultura imprenditoriale.

Bisognerebbe cominciare a parlare anche di quei turisti che in quanto tali, pensano che tutto sia concesso, e più in generale di quei clienti che facendosi scudo dello slogan “Il cliente ha sempre ragione” dimenticano che i commercianti sono lì semplicemente per lavorare e per far quadrare i conti di un’attività.