Opinioni

Published on 20 Luglio, 2015 | by Manuela Podda

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Sogno un’isola felice

Sogno un’isola felice, in cui il dialogo sostituisca il livore e le parole non dette, in grado solo di far accrescere la rabbia.

Un’isola dove la collaborazione soppianti il menefreghismo.

Dove il cercare di comprendere e immedesimarsi nei panni degli altri soppiantino gelosia e acredine.

Dove il peso delle ingiustizie subite da altri faccia male anche a chi non le subisce sulla propria pelle. Non è solo quando qualcuno sconfina nel nostro terreno che dobbiamo sentirci feriti. Un’ingiustizia è un’ingiustizia a prescindere dal fatto che ci colpisca direttamente o meno, e le vittime sono pedine mobili. Basta fare uno sforzo d’astrazione per rendersene conto.

Sogno un’isola in cui si produca, anziché distruggere. Un luogo in cui coltivare e sviluppare idee.

Una terra più vivibile e umana, in cui le persone più sensibili e speranzose non siano costrette a fare le valigie.

Una terra nella quale, al posto di spedire proiettili per posta, atto di grande viltà, si spieghino le proprie ragioni. Capita di vivere un malessere. Capita di avere idee differenti rispetto agli altri, nella vita. Il gioco è bello anche per questo.

Siamo esseri umani senzienti, in grado di comunicare. Non dimentichiamolo mai. Non lasciamo che gli istinti più bassi prevalgano, oggi come troppo spesso in passato. Invertiamo il gioco delle parti. Per una volta proviamo a fare i costruttori di qualcosa, assodato che la storia della manna dal cielo è un’invenzione per allocchi.
Non culliamoci sul fatto che quest’Isola sia bella. Non lasciamo che diventi una matrigna.

La Terra di per sé è buona. E’ neutra.

Sono gli abitanti a darle una carica, positiva o negativa che sia.

(Questa riflessione nasce da questo articolo e da tanto altro)

Dal blog di Manuela Podda

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