Opinioni

Published on 29 Luglio, 2015 | by Paolo Congiu

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Muravera, turismo e dintorni

Passeggiata a Muravera dopo cena. Ottimo caffè e null’altro. Quando a fine stagione, come la scorsa d’altronde, qualcuno dirà che i risultati dal punto di vista turistico sono stati straordinari con numeri da record dovremmo porci qualche domanda.

Per esempio di chi è (e di chi è stata) la responsabilità della programmazione turistica di Muravera negli ultimi decenni? È lecito o giusto svendere parti importanti del nostro territorio per costruire villaggi turistici che diventano delle riserve indiane? Strutture del tutto avulse al resto del territorio con ricadute economiche irrisorie per la popolazione indigena? Sì perché quando si parla di stagione record e poi esci la sera a Muravera e vedi che non c’è nulla un dubbio ti viene: no è che il “record” sia per le tasche di pochi e il resto, come sempre, deve accontentarsi delle briciole?

Qui non si tratta di fare i partigiani, la campagna elettorale è finita. Qui non si tratta di cercare i colpevoli. E’ ora di prendere atto della situazione e cercare soluzioni. Non si può d’altronde neanche criminalizzare il privato che investe nell’industria turistica ma è anche vero che noi come collettività affidiamo a questi signori le parti più belle del nostro territorio, concediamo cubature e altro: tutto questo non può essere gratis.

Ditemi che c’è di strano o sconveniente nel pretendere posti di lavoro, il consumo di prodotti locali, far lavorare le nostre imprese e i nostri artigiani? Quante strutture ricettive ospita il comune di Muravera? Immaginate se ogni struttura offrisse una serata danzante al comune di Muravera? Immaginate? Sarebbe festa tutti i giorni.

Come? Io un’idea ce l’avrei: dove non arriva il buon senso potrebbe arrivare la tassa di soggiorno perché riempito il forziere di collane colorate è ora di pretendere il giusto per il bene comune.

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