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Published on 21 Agosto, 2014 | by Gianni Agus

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L’allarme degli ingegneri di Villaputzu: “Questo Puc blocca il paese”

Hanno scritto un documento dal titolo “Puc, sogno o realtà”? Sono i liberi professionisti di Villaputzu, 21 (su 23) che chiedono al commissario straordinario Vincenzo Basciu di porre mano al Piano Urbanistico in fase di approvazione perché così come è “blocca lo sviluppo”.

Ecco il testo completo del documento:

“Fosse capitato soltanto tre giorni prima, in tanti avremmo pensato che si trattasse di un pesce d’aprile e ci avremmo riso su. Ma la fatidica data non è stata quella del 1° del mese, bensì quella del 4 aprile 2014. E purtroppo per noi tutti, cittadini villaputzesi, non fa a scherzarci troppo sopra. Ma cosa è successo in questo fatidico 4 aprile?

In silenzio, senza che nessuno ne sapesse niente, il Commissario ad Acta (nominato in seguito delle dichiarazioni degli ormai decaduti consiglieri comunali), alcuni giorni prima che rimanessimo orfani di qualsiasi rappresentante votato da noi cittadini, adottava la delibera di approvazione del Piano Urbanistico Comunale (PUC) in adeguamento al Piano Paesaggistico Regionale (PPR) e al Piano di Assetto Idrogeologico (PAI).

Sin qui tutto bene diranno i lettori della presente, siamo anni e anni che aspettiamo uno strumento urbanistico che rilanci l’economia del Paese! Zone di espansione residenziale, zone turistiche, zone industriali e artigianali! E, in effetti, il nuovo PUC prevede tutte queste zone.

Peccato però che gran parte di queste zone (soprattutto quelle che interessano buona parte degli ignari cittadini, che dopo l’ultima assemblea pubblica del maggio 2013, durante la quale pareva veramente che questo PUC potesse segnare un punto a favore del rilancio dell’economia locale), siano contrassegnate da dei vincoli che di fatto ne impediscono l’edificazione o ne rendono ingiustificatamente onerosa (in termini di tempo e di denaro) anche la semplice ristrutturazione. Ma in fondo a cosa serve avere per esempio un terreno in “zona C”? Mica a poter lottizzare e realizzare la casa dei propri sogni… allo stato attuale delle cose solo a dove pagare l’IMU, ICI, TASI, o la si chiami come la si vuole chiamare.

Ci si chiederà, e ora? Ora questo PUC, adottato senza che nessun cittadino, pare, ne sapesse niente (ma dov’erano i consiglieri comunali che oltre due anni fa avevamo messo alla guida del paese?) ha iniziato a portare le sue nefaste conseguenze. Non solo impedisce di fatto il futuro sviluppo di Villaputzu (nonostante il PUC sarebbe dovuto servire proprio a programmare questo futuro), ma sta già facendo sentire i suoi effetti anche al presente.

Pratiche presentate anche nel 2013 bloccate per via dei nuovi vincoli; normativa farraginosa che di fatto non si sa come applicare; aree pianeggianti che si ritrovano con un rischio di frana tale da complicare la vita anche per semplici interventi di ristrutturazione; aree diventate tutte in una volta allagabili, nonostante gli studi dell’ultimo PUC di appena 10 anni fa dicessero il contrario, soltanto perché non si sono voluti considerare gli interventi di messa in sicurezza dell’abitato fatti negli ultimi decenni (ma i soldi pubblici investiti, non sono stati forse spesi per mettere in sicurezza il paese? Coma mai oggi ci viene detto che quelle opere sono pressoché inutili?); ettari ed ettari di territorio contrassegnati da vincoli archeologici senza uno straccio di norma che dice cosa li possa essere fatto o meno; impossibilità di mettere anche una semplice recinzione in una fascia di 20 metri da qualsiasi strada comunale fuori dal centro abitato (e se volessi recintarmi il piccolo terreno che magari non ha neppure quei 20 metri di profondità?).

Sono questi solo alcuni piccoli esempi di quello che il PUC tanto atteso ci ha portato, ci vorrebbero troppe righe per spiegarli tutti insieme.

L’assurdo poi è che, in genere, un PUC desta malumori per il fatto che una zona sia diventata o meno edificabile, turistica ecc… Ma non è questo il caso, nessuno critica le scelte di questo tipo. Ma dire da una parte che lì si può costruire, e giustamente pagare le tasse, e dall’altra dire che non lo puoi fare, e ingiustamente farti pagare ugualmente le tasse, è una cosa che per capirne l’assurdità non serve una laurea.

Inoltre, se fosse dimostrato veramente che ci sono dei pericoli di frana, di allagamento, o di caduta di meteoriti in un determinato punto, nessuno si prenderebbe, giustamente, il rischio di farci costruire lì una casa. Ma da quanto emerso durante la riunione pubblica richiesta dai tecnici liberi professionisti di Villaputzu e dalle osservazioni che gli stessi hanno messo nero su bianco e protocollato a corredo del PUC, pare che la situazione non sia quella rappresentata.

Insomma, ci siamo dati proprio una bella zappata nei piedi. È già oggi problematico investire, portare sviluppo e far crescere il paese, ma con questi vincoli, in gran parte irragionevoli e ingiustificati, pensare che ci possa essere uno sviluppo, diventa proprio un sogno. La realtà è che non bastavano le norme e i vincoli nazionali, quelli regionali, quelli provinciali a impedire o rendere difficoltoso lo sviluppo: ora ne abbiamo di ben più gravi, quelle comunali”.

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