Villasimius, c’è Caredda per il dopo Sanna. Anche Gagliardo in campo

Il tempo stringe: mancano poco più di due mesi alle prossime elezioni comunali nel centro turistico del sud-est sardo.

L’unica certezza è che il prossimo sindaco non sarà lo stesso degli ultimi anni: Tore Sanna infatti , che tra l’altro è uno dei papabili per un posto di assessore in Regione (si parla di Turismo o Urbanistica) con la Giunta Pigliaru, non potrà più candidarsi perché ha raggiunto il limite massimo di legislature.

I candidati alla sua successione per ora non sono ancora ufficiali ma trapelano già dei nomi, alcuni noti da tempo e alcuni nuovi ma che erano già tra i “sospettati” di investitura per la candidatura a primo cittadino e i primi abbozzi di liste.

Da tempo ormai si adopera “Villasimius Unita” che già dalla fine della scorsa estate si riunisce per costruire il suo programma. Il nome che uscirà da questo circolo sembra essere certo: è quello di Gianluca Dessì, già candidato sindaco alle scorse elezioni e sconfitto solo per una manciata di voti.

Dal fronte invece di “Cittadini per Villasimius” sembra invece prender campo l’ipotesi di un passo indietro non solo di Luciano Garau (anche lui aveva già concorso alle scorse elezioni come candidato sindaco) che sarebbe stato il loro “candidato naturale” ma che aveva già annunciato la sua disponibilità a farsi da parte per far spazio a nomi nuovi, ma dell’intera associazione che potrebbe non presentare una lista sua ma appoggiarne altre.

Novità anche dal fronte di chi invece rappresenta la maggioranza attuale in consiglio: Pino Gagliardo, ora assessore al turismo, pare stia preparando una sua lista con nomi ancora “top secret” ma composta sopratutto da giovani.

Sembra delinearsi anche il nome del candidato del PD ( “erede” quindi di Sanna vista la sua provenienza politica): si tratterebbe di Mario Caredda, ex assessore dimissionario dell’attuale giunta di maggioranza.

Questi quindi dovrebbero essere i protagonisti della prossima competizione elettorale. Il condizionale però è d’obbligo perché sino alla scadenza legale, ormai imminente , della presentazione dei programmi e delle liste non sono esclusi altri cambiamenti e novità dell’ultima ora.