Testimone di Geova rifiuta le trasfusioni di sangue

Da due settimane è ricoverata nel reparto di chirurgia dell’Ospedale Nostra Signora Della Mercede a Lanusei a seguito di un incidente stradale . Le condizioni di salute di M. P., 76 anni, si sono improvvisamente aggravate a seguito di una emorragia alla milza.

La donna, testimone di Geova, si è però rifiutata di firmare il foglio del consenso ad effettuare le trasfusioni di sangue, ritenute invece necessarie dai medici. La donna, sostenuta in questo dai familiari, ha chiesto che le vengano applicate terapie alternative come la Epo, oppure a base di vitamina B12 e acido folico.

La Direzione della Asl 4 ha però ritenuto non praticabile la cura alternativa, in presenza di un quadro clinico notevolmente peggiorato. “La mancata autorizzazione alle trasfusioni di sangue da parte della paziente e dei familiari- premette la dottoressa Maria Valentina Marras Direttore Sanitario della Asl di Lanusei – presenta indubbi aspetti di natura etico-religiosa legittimi e rispettabili, in merito ai quali questa Direzione non intende comunque prendere posizione. Per restare sul piano strettamente clinico, dobbiamo invece rilevare che ci troviamo di fronte ad una situazione di profilo chirurgico. Pertanto occorre, contestualmente all’intervento di sutura dell’emorragia, ricostituire nella paziente i livelli di emoglobina in tempi molto rapidi. Gli interventi alternativi alla trasfusione indicati dai parenti della donna ricoverata vengono praticati anche nella nostra struttura ospedaliera ma non sono assolutamente funzionali ad una situazione clinica di emergenza. L’intervento chirurgico risulta essenziale non solo per avviare il percorso di guarigione ma anche per la stabilizzazione delle condizioni della paziente in caso di trasferimento verso altra struttura ospedaliera”.