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Published on 26 Giugno, 2013 | by Nino Melis

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Al via le bonifiche nel Poligono, sia a terra che a mare

Quelle a terra  possono contare sulla disponibilità immediata di 75 milioni di euro stanziati a dicembre dello scorso anno dal Ministero della Difesa.

Quelle a mare sulla nave Leonardo, unità supertecnologica della Nato specializzata nella localizzazione di reperti bellici nei fondali. Leonardo ha ripreso in questi giorni l’attività, dopo le prime ispezioni effettuate davanti alle coste di Ogliastra e Sarrabus tra ottobre e dicembre dello scorso anno.

L’avvio dei lavori preliminari di carotaggio delle zone a terra del Poligono identificate come maggiormente inquinate era previsto per il mese in corso. Sono  stati sospesi per la durata di quindici giorni al fine di non interferire con il prelievo dei campioni da parte degli esperti nominati dal gup del tribunale  di Lanusei , Nicola Clivio. Hanno il compito di individuare le metodologie per l’esecuzione dei test utili a rilevare eventuali sostanze dannose e quello di stabilire i parametri ai quali fare riferimento.

Intanto la nave Leonardo comandata dal tenente di vascello Salvo Aricò ha ripreso a operare nel mare della costa sud orientale. Si tratta di una unità di ricerca scientifica della Nato, equipaggiata con personale della Marina militare italiana. Sta conducendo la fase finale di mappatura dei fondali del poligono a mare del Poligono Interforze del Salto di Quirra .  Nel 2012 ha condotto una dettagliata mappatura sonar dei fondali. In questa fase esegue l’identificazione ottica dei fondali , compresi eventuali residuati bellici., tramite un robot filoguidato dotato di sofisticate fotocamere e videocamere. Tutti i dati raccolti saranno vengono inviati allo Stato maggiore della Difesa per le successive attività di recupero, messa in sicurezza e bonifica .

 Gli aspetti tecnici della nave Leonardo includono una elevata silenziosità, soprattutto alle basse velocità, e un propulsione diesel elettrica che azione un sistema di posizionamento di precisione costituito da tre thrusters azimutali, controllati da un sistema completamente automatico di posizionamento dinamico (Dynamic Positioning, DP). Dispone di un HiPaP 500 acoustic tracking device per il tracciamento di veicoli autonomi e di un apparato per il posizionamento Kinematic Gps che guida il DP. A bordo sono inoltre disponibili diversi laboratori, attrezzature per le immersioni di subacquei gru per la movimentazione della strumentazione, verricelli e una struttura poppiera “a portale” per la messa a mare e recupero di veicoli a guida remota come gli Auv(Autonomous underwater vehicles) e Rov (Remotely operated vehicles).
Può ospitare a bordo 15 persone, di cui 8 rappresentano l’organico dell’equipaggio.

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