Opinioni

Published on 21 Luglio, 2015 | by Manuela Podda

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Ho scritto a Renzi e lui mi ha risposto. Ecco come

Ho scritto una lettera a Matteo Renzi “da precaria esasperata”. Una lettera aperta che trovate sul mio blog (clicca qui) e che è stata pubblicata da l’Espresso e ripresa da varie testate online. Matteo Renzi mi ha risposto. Non ho mai pubblicato la sua risposta, lo faccio adesso in esclusiva per Sardinianews. Una risposta che mi sembra un manuale teorico pratico su come aggirare le domande, volgere tutto in positivo, farti passare per pessimista cosmico nonché dalla parte del torto e non rispondere a niente di ciò che gli è stato chiesto.

“Cara Manuela, ti ringrazio per la tua lettera. Vorrei che tu leggessi quella di Massimo, che mi scrive “dopo mesi di cassa integrazione grazie al jobs act ho trovato un nuovo lavoro come autista, e questo mi ha permesso di ritornare ad essere una persona di nuovo attiva e serena”.

Vorrei che tu leggessi quella di Annamaria, che si augura “che ci sia un concorso per inserire insegnanti giovani e formati, prima che estenuanti graduatorie ci facciano invecchiare e perdere l’entusiasmo e la freschezza, la voglia di fare e dimostrare quanto si vale”.

Sbandierare alcuni elementi positivi di fronte a persone che continuano ancora a percepire il peso della crisi può scatenare reazioni di rabbia. Lo capisco. Ma come non dobbiamo chiudere gli occhi di fronte ai problemi, è nostro dovere anche dare uno sguardo agli spiragli di luce che iniziano a comparire.

Ti rispondo, prima di tutto, all’ultima domanda che mi fai. Sì, credo che la Buona Scuola sia il fulcro di tutto. Perché la Scuola è il futuro dei nostri figli. E tu che pensi che la laurea non ti sia servita a niente, sappi che ci sono molte persone più o meno grandi di te che invece vorrebbero avere la tua formazione. Per riuscire ad avere un’opportunità in più. Quindi capisco la tua amarezza, il tuo momento di sconforto. A patto però che sia soltanto un momento. Perché c’è bisogno di un cambiamento culturale in questo Paese. C’è bisogno di un Paese dove chi è onesto non soltanto denuncia le disonestà, ma dà forza a quella parte dell’Italia che subisce e spesso si rassegna, e la aiuta a crescere.

E non basta la buona volontà. Non bastano nemmeno i voti. Serve anche la tua speranza concreta di costruire un futuro migliore. Abbiamo approvato il Jobs act in tempi record, lasciando i tentennamenti della vecchia politica al mondo dei ricordi. E abbiamo dato due segnali concreti: la stabilizzazione degli 80 Euro in busta paga e il bonus per le neomamme.

Stiamo portando avanti una riforma del Fisco e della Pubblica Amministrazione per abbattere la barriera burocratica che c’è tra cittadini e Stato. Sulla corruzione e, ampliando lo sguardo, sulla Giustizia abbiamo investito molte delle nostre risorse. Abbiamo investito anche sulla prevenzione per proteggere il territorio dal rischio idrogeologico. E abbiamo attuato un piano straordinario di edilizia scolastica che guarda al futuro, a partire dal presente, dal qui e ora.

Lo so che non è abbastanza, ma ritengo che sarebbe un errore gigantesco non reagire a chi attacca il Governo dicendo che non va bene niente. E voglio pensare che le contestazioni che riceviamo siano il frutto di un risveglio di chi non credeva più che l’Italia potesse rimettersi in moto e invece ha visto che le cose si possono cambiare davvero. E si fa sentire. Come te. Un saluto, Matteo”.

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