Posti letto e organici a rischio nella Sanità dell’Ogliastra

I sindacati ogliastrini si preparano a dare battaglia sulla ventilata riduzione dei posti letto nelle strutture sanitarie pubbliche, e di conseguenza degli organici, per effetto dell’ultima delibera emanata dall’assessore regionale alla Sanità.
Con un duro documento a firma dei segretari FP Antonio Mura e Rita Angius, la Cisl annuncia la mobilitazione degli operatori pubblici e della sanità per partecipare alla manifestazione confederale unitaria sui ritardi della giunta regionale e le vertenze dei servizi pubblici, che si terrà mercoledì 17 luglio alle ore 10 a Cagliari,sotto il Consiglio Regionale.

La delibera 24/43 parla espressamente di ”Azioni volte al perseguimento dell’efficienza del Servizio Sanitario Regionale”.Vengono definite sei azioni che i direttori generali delle Asl devono realizzare entro il 27 del mese in corso.

Esse riguardano nel dettaglio: l’ottimizzazione dell’utilizzo dei posti letto per acuti; l’ottimizzazione dell‘impiego del personale con la richiesta del piano triennale delle assunzioni; l’ottimizzazione dell’organizzazione dei servizi; della gestione delle procedure di gara; della qualità dei flussi informativi e la definizione delle procedure per l’approvazione degli atti aziendali.

“Il provvedimento – sottolineano i segretari della FP Cisl -porterà anche nel territorio dell’ Ogliastra forti disagi nell’erogazione delle prestazioni sanitarie e dei servizi e socio-occupazionali. Nella delibera è anche previsto il totale blocco delle assunzioni di qualsiasi natura esse siano,comprese quelle a tempo determinato.”

Se è pur vero che la delibera applica il decreto del Governo Nazionale sulla Spending review, si rischia che centinaia di lavoratori della sanità siano messi in mobilità per 2 anni e successivamente incorrere nel licenziamento.

“La Cisl Funzione Pubblica Ogliastra – conclude il documento -ritiene opportuno e fondamentale che il Consiglio Regionale restituisca alla Sanità,in particolare a quella ogliastrina, un modello sanitario che non gravi sui cittadini e utenza, ma che garantisca qualità, efficienza anche nei territori periferici e lontani dai grossi agglomerati sanitari di Cagliari e Sassari“.