Franc el Haled, il migrante che ha fatto infuriare il Sarrabus: vinceva a Sa Murra usando i numeri arabi
“Kimbe! Battero! Deghe! Sesi! Noghe! Setti!…”. Già, peccato che “setti” nella numerazione araba corrisponda al… sei! Grazie a questo semplice stratagemma, l’ex migrante riusciva a fiaccare la resistenza dei più scafati giocatori locali, ma non solo: il mese scorso ha sbaragliato la concorrenza nei famigerati tornei di Urzulei e Tascusì, battendo giocatori del calibro di Bastianu Ogutrottu e Sisinnio Zaccaeponi.
Lui si chiama Franc el Haled, ed è nato in Marocco 35 anni fa. Segni particolari: furbacchione. Scappato dal regime militare instauratosi in Marocco a seguito della cosiddetta “rivolta dei cammelli volanti”, sbarcò l’anno scorso sull’arenile di Feraxi dopo una rocambolesca traversata alla guida di una moto d’acqua, portando con sé una dozzina di familiari (mogli, perlopiù), tanti sogni ed una discreta quantità di asciugamani.
Ma cosa dice di questa brutta storia il diretto interessato? Haled si sfoga così: “I 35 euro giornalieri mi bastavano a malapena per la slot-machine. Lavoro non ce n’è, la zappa è fisso rotta, e neanche la kebabberia tira più. Così, un bel giorno vidi un sacco di ragazzi urlare come disperati in piazzetta, tant’è che all’inizio pensavo stessero pregando. Solo dopo alcuni giorni ho capito che stavano giocando, e comunque la finivano sempre ubriachi persi con uno che vinceva anche soldi. Così mi sono incuriosito, e sfruttando il mio “sette” arabo ho iniziato a vincere…”.
Confessione ormai tardiva, perché la comunità ha già emesso il suo verdetto: con “sa murra” non si scherza, sappiatelo.
