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Opinioni

Published on 9 Marzo, 2016 | by Redazione

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“Sindaci del Sarrabus, combattiamo contro le angherie della Regione”

“Sono nato e cresciuto nel Sarrabus, a vent’anni ho lasciato il mio paese e per anni ho peregrinato per i vari paesi della Sardegna.

Ho deciso di rientrare nel Sarrabus “costringendo” la famiglia nella scelta. Col senno del poi non sono sicuro di aver fatto la scelta giusta in quanto, pian piano, quanto di buono vi era nella zona, sta scomparendo.

Muravera aveva un ottimo ospedale che forniva assistenza, oltre al Sarrabus, anche al Gerrei e parte dell’ Ogliastra, ma in alcune sue professionalità, forse anche date dal fatto che si faceva poca anticamera, venivano assistiti anche pazienti provenienti da altre località dell’ isola, ciò vuol dire che il Nosocomio funzionava. Nel corso degli anni, alcuni servizi presenti presso tale Ospedale sono stati dirottati da altre parti, con la conseguenza che la struttura, nonostante i soldi spesi per la sua riqualificazione, va verso un declino del quale non si conosce la fine. Forse, ma neanche troppo velatamente, saremmo obbligati a rivolgerci alla sanità privata che lavora in regime di convenzione? Altro che risparmio sulla spesa sanitaria. Alla faccia del sacrosanto diritto alla salute sancito dalla Costituzione Italiana.

Qualcuno evidenzia il fatto che nelle stanze dei “bottoni” non ci sono referenti politici della zona, ma quando in Regione e Provincia vi erano, cosa hanno fatto per il territorio? Sempre del Sarrabus si parla per le sue ottime arance, vanto del luogo, apprezzate in tutta la Sardegna ed anche dai continentali che hanno avuto modo di assaggiarle, tuttavia, nel corso degli anni nulla si è fatto per sconfiggere la salinità delle terre che pian piano stanno distruggendo gli agrumeti né, nulla si è fatto affinché tale prodotto potesse avere un buon reddito per chi si ostinasse a coltivarle.

Nella noncuranza di tanti, il centro di raccolta “Agrumicola” ha chiuso i battenti ed è solo per la buona volontà di alcuni che le arance vengono ancora inviate al mercato. A quando, un altro servizio utile per la comunità chiuderà battenti senza che nessuno intervenga? Forse qualche istituto scolastico?

Sarebbe ora che i nostri Amministratori non subissero più le angherie dei burocrati della Regione, a costo che, tutti insieme si rechino in Prefettura per consegnare la fascia tricolore e dimettersi”.

Bruno Medda

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