“I nostri 35 giorni in Uganda per aiutare i piccoli orfani”
Quella vacanza non l’avevano immaginata così: “Ok, andiamo in Uganda, portiamo dei regali utili ai piccoli orfani e poi rientriamo a Muravera”. Ed invece Marco Farci ed Emanuele Tocchetti a Muravera (il loro paese) sono rientrati dopo un mese (Marco dopo 40 giorni) “perché non riuscivamo più a lasciare quegli splendidi bambini e soprattutto perché non volevamo andare via senza aver fatto qualcosa di concreto per aiutarli”.
L’orfanotrofio gestito da Masika, una donna di 27 anni, si trova vicino a Maseke. Non aveva un pavimento, corrente elettrica o un tavolo per mangiare. L’acqua che utilizzavano per la doccia era sporca, il cibo veniva conservato come si faceva in Sardegna ai primi del 1900. Marco ed Emanuele, oltre al loro aiuto “fisico”, hanno lanciato una raccolta fondi chiedendo una mano agli amici: “Con nostra grande sorpresa in tantissimi hanno dato un contributo, abbiamo raccolto oltre 13mila euro”.
Soldi subito utilizzati e rendicontati: “Tutti gli ambienti, bagni e docce compresi, sono stati pianellati e pitturati, il cortile non è più in fango, si può pranzare sui tavoli e non per terra. Non si sta più al buio la notte grazie ai nuovi pannelli fotovoltaici e i cibi possono essere conservati nel frigorifero che fino ad ora non c’era”. Quaranta giorni di duro lavoro e sacrifici “anche perché – hanno spiegato – per noi non era facile comunicare”.
Emanuele è rientrato dopo tre settimane, Marco è rimasto in Uganda sino al 30 dicembre: “Sono sfinito ma molto contento. Il lavoro però non è finito”. L’obiettivo adesso è quello di fare in modo che l’orfanotrofio (20 i bambini all’interno) possa autosostenersi: “Cercheremo dei fondi per far sì che possa diventare anche una sorta di ostello o di locanda. Abbiamo lanciato una sottoscrizione ricorrente, anche di pochi euro. Da quelle parti ci sono delle belle zone turistiche, le gazzelle ti passano affianco”.