Opinioni

Published on 14 Luglio, 2015 | by Gianluca Fadda

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Il sindaco faccia un’ordinanza: obblighi tutti a visitare il museo

Devo fare un mea-culpa e scusarmi sinceramente con parecchie persone: dopo aver rotto le scatole pontificando a destra e a manca sull’importanza della cultura e stigmatizzato chi segue la filosofia del “con la cultura non si mangia”, l’altro giorno, il 12 luglio 2015 anno domini, per la prima volta ho messo piede nel museo, aperto ormai da tempo immemore, del mio paese, Villasimius.

Non avrei mai pensato però che dietro a quel portone antico ma restaurato, tipico delle nostre case campidanesi, potessero esserci tutto quello spazio, tutte quelle sale dedicate: non so perchè ma ho sempre avuto l’idea che si trattasse di qualcosa di estremamente piccolo, al massimo una “lolla” adattata allo scopo con qualche vetrina qua e la, ricolme solamente di anfore di diverse misure.

Invece ho trovato con piacevole sorpresa che è una struttura ampia e sicuramente dignitosa, degna di conservare tutti quei reperti che chi ha usufruito prima di noi di quello che ora è il nostro territorio ci ha lasciato.

Anche per compensare un po’ il mea-culpa iniziale, penso di potermi vantare di avere un buon livello di conoscenza di quella che è stata la storia antica di “Crabonaxia”: le prime testimonianze prenuragiche con le domus de janas, i vari nuraghi sparsi nel territorio, gli immancabili fenici, i romani che presero il loro posto, arabi, spagnoli e piemontesi che lasciarono gran parte delle loro traccie o in fondo al mare o nelle torri di avvistamento che ora danno una linea inconfondibile al nostro panorama costiero.

Però ammirare quei reperti “dal vivo”, toccare la storia con mano e averla a portata di sguardo, è un’altra cosa: piccoli e grandi frammenti di vita quotidiana che si è svolta praticamente sotto casa tua, ma tanti secoli fa.

Strumenti di guerra, utensili di lavoro e di commercio e anche alcuni oggetti curiosi (per noi di quest’epoca) come il doccione fallico di fattura fenicia che, a detta di Massimo, una delle guide del museo, spesso è stato inevitabile spunto di battute tra i visitatori.

Comunque, nonostante abbia fatto finalmente questa fatidica esperienza, non penso di aver completamente espiato le mie colpe perché mi manca ancora una cosa da fare per far in modo che gli altri non compiano il mio stesso errore: chiedere a chi di dovere di emettere un’ordinanza in cui si obblighi entro l’anno a tutti i residenti di farci una capatina. Anche solo per un quarto d’ora….

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