Opinioni

Published on 25 Novembre, 2014 | by Piera Conconi

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Violenza contro le donne, nel Sarrabus nessuna iniziativa

Oggi 25 novembre è la Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne.

In molte città sono state organizzate manifestazioni, incontri, dibattiti per informare e sensibilizzare la popolazione sull’importanza della denuncia della società civile della violenza contro le donne.

Sarebbe stato opportuno che anche noi qui nel Sarrabus, avessimo dedicato del tempo a questa giornata che invece passa così, quasi anonima, davanti ai nostri occhi, incuranti del fatto che la violenza sta entrando nelle nostre vite, nel nostro mondo, nelle nostre case, senza che noi facciamo niente per impedirlo.

A volte abbiamo ottime occasioni per spingere i ragazzi, nostro futuro, a pensare, discutere, confrontarsi su uno dei tanti gravi problemi che stanno togliendo vitalità alla nostra società, sempre più malata di troppa ingiustificata violenza, e spesso non siamo abbastanza pronti per coglierle e renderle produttive.

Ai nostri figli, ai nostri alunni, ai giovani in generale dobbiamo trasmettere messaggi positivi, un ex preside della scuola media di Muravera, professor Pilia ha commentato un post dicendo “In questa società che innalza la bandiera della violenza come fosse il nuovo mondo, a scuola è doveroso dedicare del tempo per far capire, sapere, discutere … qualche regolamento di disciplina in meno e più formazione informazione”.

Io aggiungo che bisogna farlo anche a casa, è necessario intraprendere iniziative che sensibilizzino e facciano riflettere non solo i giovani, ma la società tutta.
Penso che oggi, la scuola, le diverse amministrazioni comunali e associazioni del territorio abbiano perso una grande occasione per sponsorizzare la libertà, la gioia di vivere, il rispetto dell’essere umano e le grandi opportunità che si hanno ad essere donna.

E’ giusto informare che le donne vittime di violenza, solo in Italia, sono più di sei milioni, che la maggior parte di loro tace, tiene segreta questa violenza, e per paura o per vergogna, non denuncia i suoi carnefici che spesso sono suoi amici, figli o fratelli, compagni o mariti.

Si, perché quella sulle donne è una violenza dalle mille facce e spesso le facce sono “amiche”, vivono al tuo fianco quotidianamente.

E’ stata scelta questa data per un motivo ben preciso: il 25 novembre del 1960 furono torturate, massacrate e uccise tre donne, le sorelle Mirabal.

Patria, Minerva e Maria Teresa Mirabal avevano la colpa, secondo le autorità del loro Paese, la Repubblica Dominicana, di pensarla a modo loro, di aver combattuto per difendere i loro diritti e i loro ideali. La loro forza e il loro impegno politico contro il dittatore dell’epoca Trujillo, valse loro una terribile morte.

Le iniziative organizzate oggi in diverse città italiane oltre a sensibilizzare e informare la popolazione sul problema violenza di genere, chiedono che si metta fine alla violenza sulle donne e alla vergogna e alla paura di denunciare tali violenze.

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