Senso unico esteso sino al campo sportivo, partita del Muravera nel caos

Fioriere a ridosso dell’area di rigore, piste ciclabili ai bordi del campo. E vigili, tanti vigili.

Domenica, ore 16. Doveva essere una giornata di calcio come tante altre. Due squadre a contendersi 3 punti fondamentali per l’accesso ai piani alti della classifica.

Peccato che arbitro e giocatori non avessero fatto i conti con la nuova ordinanza comunale che da oggi estende il senso unico sino al campo sportivo.

Obbligo rivolto non solo ai vari mezzi motorizzati, alle biciclette, agli skateboard, ai buoi, ma anche ai pedoni. Giocatori compresi.

Regolamento forse fin troppo zelante, ma a nulla è valsa la disperata richiesta di una deroga da parte dei dirigenti delle 2 squadre.

Nel primo tempo, il capitano del Muravera sceglie di attaccare la porta più vicina agli spogliatoi.

Vani i tentativi di ripartenze degli avversari, prontamente sanzionati dai vigili comunali, affiancatisi nel frattempo alla sgomenta terna arbitrale. Contropiede che diventa contromano.

Risultato, 22 giocatori che per 45 minuti corrono come forsennati verso una sola porta, schemi che saltano inesorabilmente, mister infuriati, ma soprattutto il portiere avversario che raccoglie 25 volte il pallone in fondo al sacco.

Ripresa più equilibrata, anche grazie alla tempestiva decisione del Comune di ripristinare il doppio senso di marcia per i restanti 45 minuti.

Un divertito Mirko O. (non riveliamo l’identità dell’ex giocatore del Castiadas per motivi di privacy, ndr) a fine gara confessa “mai visto un casino simile in campo, per fortuna abbiamo avuto il senso unico a favore per tutto il primo tempo. Potevamo fare anche 50 goal, peccato che le troppe fioriere ci abbiano ribattuto un sacco di tiri a colpo sicuro…”