Legarsi alla città: Maria Lai tra Ulassai e Roma

Dieci giorni fa la Camera le aveva dedicato un convegno in cui si ripercorrevano i passi della sua carriera artistica a partire dall’evento del 1981 “Legarsi alla montagna”.

Sabato 26 ottobre l’Accademia di San Luca e L’istituto Nazionale per la grafica, con il patrocinio del I municipio Roma Capitale, hanno creato una vera e propria rievocazione di una delle opere più significative di Maria Lai.

Partendo da palazzo Carpegna in un percorso di nastri azzurri che si chiude a pochi metri all’ingresso del palazzo della Calcografia Nazionale, è nata così una nuova opera, “legarsi alla città”, con lo scopo di sottolineare i legami profondi che uniscono le istituzioni tra loro, e queste alla città.

Nel pieno centro di Roma, a due passi dalla fontana di Trevi, uno dei simboli più ammirati e suggestivi della capitale, i fili azzurri hanno preso nuova vita, creando un percorso artistico ideale che si riallacciasse con la città per poi dispiegarsi nuovamente al pubblico, culminando con un’esposizione delle opere dell’artista ulassese provenienti dall’Istituto Nazionale per la Grafica.

L’opera di Maria Lai viene quindi non soltanto celebrata, ma rivissuta, riutilizzata nella sua materia viva di valore simbolico per generare nuovo valore comunitario.

Rivive nella proiezione di alcuni passi del film “Ansia d’Infinito”, della regista Clarita Di Giovanni, proiettato a più riprese durante il corso della serata.

Rivive ancora nelle interpretazioni musicali di Ille Strazza (voce) e Antonio Salvatore (violino) che hanno eseguito “Canto Azzurro” e “Piccolo canto per Maria” , liberamente ispirate ad alcune opere dell’artista. Un continuo rigenerarsi di significati, come se i fili arroccati alla montagna ogliastrina da lì continuassero a propagarsi, superando la piccola comunità di Ulassai, fino all’infinito, facendosi voce universale di congiunzione umana.

Così, al via da quell’esperienza unica, non solo si è cercato di creare nuova coesione tra individui, ma si è espressa anche la comunione di intenti tra l’Accademia Nazionale di san Luca e l’ Istituto Nazionale per la grafica, che hanno sede proprio nei due palazzi coinvolti nel percorso.

 

E se a Roma l’opera di Maria per una sera riprende vita, a Ulassai, suo paese d’origine, dal primo al 3 Novembre avrà luogo un percorso didattico itinerante, “Is Animas”.

Il nome dell’evento deriva da un’usanza ogliastrina, in cui, nel giorno dei morti, i bambini bussano nelle case per chiedere doni gridando in coro “a is animas”, ad indicare che quanto verrà offerto andrà in suffragio dell’anima dei defunti.

Prendendo spunto da questa tradizione popolare il paese, (vero e proprio museo vivente, costellato non solo da monumenti donati all’artista alla sua comunità, ma anche sede di una vera e propria realtà sperimentale che anche dopo la sua morte continua il suo lavoro, la Stazione dell’Arte), si trasformerà per tre giorni in un percorso a tappe, sulla scia del lavoro educativo tanto caro all’artista ulassese.

Significativamente saranno proprio i bambini a guidare i partecipanti in questo cammino, di nuovo artistico e sociale, a raccogliere la staffetta di un personaggio che ha dedicato il suo lavoro a rendere fertile la sua terra, attingendo proprio dall’immaginario ancestrale per ricongiungere e saldare la comunità alle proprie radici.

Foto a cura di Camilla Cossu

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