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Published on 21 Marzo, 2012 | by Redazione

Alla scoperta degli antichi sapori..

Fedele al suo territorio, caratterizzato da una natura incontaminata e a tratti sevaggia, la cucina tipica sarda propone piatti semplici e genuini. Per questo oggi è molto apprezzata anche in ambiente nazionale ed estero. I sapori e gli aromi sono facilmente riconoscibili e mai occultati da salse o preparati che possano soffocare il gusto originario della materia prima. Le ricette più rinomate e conosciute nascono dall’incontro di materie prime essenzialmente legate alla terra. La ricchezza del mare resta tuttavia una grande risorsa nell’ambito di una diversificazione gastronomica che trova nei frutti di queste acque cristalline un’ottima alternativa. A Cagliari e nel vicino hinterland per esempio, è piuttosto diffusa la cucina marinara. Naturalmente non manca mai l’aragosta, assoluta regina delle tavole sarde nelle zone costiere, ma deliziose sono anche altre pietanze come la burrida, le incomparabili grigliate di pesce bianco freschissimo, i primi di mare come gli spaghetti alle arselle, ricci di mare e tante altre delizie. Il patrimonio gastronomico dell’entroterra, resta comunque l’emblema della cucina isolana con piatti rinomati dal gusto inconfondibile. Tra questi emergono le carni d’agnello e il prelibato maialetto “detto Porceddu”. Le preparazioni seguono come da tradizione, i dettami delle antiche ricette, con l’utilizzo di aromi naturali e tempi di cottura piuttosto lunghi. La cottura allo spiedo è decisamente la più diffusa, ma nella tipica tavola sarda sono comuni anche le preparazioni in umido come il cinghiale (dal quale si ricava anche un ottimo sugo), in brodo (come la deliziosa pecora in cappotto) e non solo. Le carni sono particolarmente tenere e pregiate per via dell’allevamento allo stato brado che tiene l’animale in sintonia con la natura, la terra e i frutti da essa prodotti.

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