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Published on 8 Novembre, 2008 | by Sardegna Vacanza

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Lillu de mari. (Giglio di mare)

Chiunque abbia almeno una volta passeggiato per le spiagge che impreziosiscono le coste sarde, sarà stato attirato da quello che appare giglio candido, che fiorisce fra giugno e settembre, che spande per l’aria salmastra un profumo delicatissimo. Per questo e per altro ancora è stato oggetto di attenzioni morbose da parte dei bagnanti, attenzioni che ne hanno decretato la quasi totale scomparsa. Si tratta del giglio marino, meglio noto in Sardegna come lillu de mari o lizy de mari. Il suo nome latino è, Pancratium maritimum. L’origine del nome è da imputarsi a diversi fattori; pancratium da pankrátion, tutta forza, maritimum a causa del suo habitat, inoltre giglio per la sua somiglianza al giglio che tutti noi conosciamo, il quale però fa parte di altra famiglia. E’ diffuso nelle coste tirreniche e ioniche, mentre per ciò che concerne le coste adriatiche questo è presente dal Salento alle Marche. Abita felicemente tutte le isole italiane, ma causa dell’eccessiva raccolta nei mesi estivi, il fiore ha rischiato di scomparire definitivamente dalle coste del meridione sardo. Nel 2006 attraverso un’ordinanza (protrattasi per il 2007 e 2008) dell’allora sindaco di Villasimius, si è vietata la raccolta del fiore. I contravventori andranno incontro a pene amministrative pecuniarie. Ma molto più deve fare il buon senso di ogni individuo. Il souvenir raccolto dalla spiaggia è davvero effimero, appassisce praticamente subito, mentre sarà indimenticabile il ricordo donato dall’averlo potuto osservare, nel pieno del suo splendere, screziato da un acceso arancione che tinge il cielo della costa sarda, al tramonto. E tutti dovremmo essere mossi dalla speranza che a godere dello spettacolo, possano essere i nostri figli pure.

Claudia Zedda

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