Muravera

Published on 5 Marzo, 2016 | by Scuola Media - Terza C

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Oggi 5 marzo: tutti fuori per l’ospedale

Anche gli studenti della  Scuola media di Muravera hanno partecipato alla grande manifestazione contro la riforma ospedaliera che prevede il ridimensionamento dell’ospedale San Marcellino.

Si sono organizzati nella settimana che precedeva il 5 marzo, preparando dei cartelloni che hanno portato in piazza orgogliosi di esserci.

Pensiamo che la chiusura dell’ospedale sia un segno di arretratezza del territorio e non certo di progresso: grazie al nostro progetto legato alla scoperta  della storia di Muravera, intervistando le persone, abbiamo avuto modo di capire che il nostro paese negli anni è cresciuto, si è aperto mentalmente e culturalmente, si è potuto confrontare con altri territori grazie a degli scambi, scambi che sono avvenuti perché nel Sarrabus sono presenti, da oltre cinquant’anni, strutture che hanno permesso l’arrivo di tante persone provenienti da diversi paesi della Sardegna,  dell’Italia e non solo; molte di queste persone hanno poi deciso di rimanere qui, di investire nel territorio creandosi una famiglia, costruendosi una casa e quindi mettendo in moto l’economia, rendendo il paese e tutto il territorio più vitale e attivo e mantenendo vivo lo scambio culturale. Ci riferiamo a delle realtà quali l’ospedale, la base di San Lorenzo, la Vitrociset, la Tenenza dei Carabinieri,  la Finanza e diverse attività produttive.

Ognuna di queste realtà ha creato un indotto del quale hanno usufruito tutti i paesi del Sarrabus e Muravera in particolare. Oggi alcune di queste strutture stanno venendo a mancare, le vogliono ridimensionare per ridurre gli sprechi. Ma quale danno si arreca al territorio siamo stanchi di ripeterlo; la mancanza di un ospedale più di ogni altra tra le strutture succitate,  è quella che ferisce maggiormente la nostra zona, così periferica dal capoluogo, così dimenticata dal capoluogo. “Toccare” l’ospedale vuole dire penalizzare non solo un’intera sub-regione, vuole dire non rispettare il diritto alla salute, vuol dire mettere a repentaglio la vita di tante persone, allora ben venga “la voce della verità” quella del bambino che oggi ha chiuso gli interventi del pubblico durante la manifestazione e, ad alta voce, ha detto: “ se permettono la chiusura dell’ospedale, i politici sono dei killer”.

Meditate politici, meditate.

I ragazzi della Terza C (scuola media Muravera)

 

 

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