Dalla Sardegna

Published on 31 Maggio, 2014 | by Manuela Podda

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Dopo 33 anni la seconda conferenza nazionale sulle servitù militari

Il mese di maggio ha visto l’avvicendarsi di numerosi incontri tra il presidente della Regione Sardegna, Francesco Pigliaru, il sottosegretario di Stato alla Difesa, Domenico Rossi, e il Ministro della Difesa Pinotti.

Oggetto di questi incontri sono state le Servitù Militari, e in particolare la necessità di organizzare un evento determinante per le Regioni direttamente interessate, Sardegna in primis. Si tratta della 2° Conferenza nazionale sulle Servitù Militari in programma a giugno.

Un evento di portata storica, se si pensa che la 1° Conferenza Nazionale sulle Servitù Militari si tenne 33 anni fa (5 e 6 maggio 1981).

Il sito internet della Regione Sardegna colloca la conferenza del 1981 fra le principali tappe storiche delle servitù militari nell’isola.

Citando testualmente le parole riportate nel sito della Regione, in questa occasione “si evidenziò una forte presenza di servitù militari in Sardegna, molto elevata rispetto a quella sul territorio nazionale.

Il Governo riconobbe la gravosa situazione dell’isola, assumendo impegni per un piano di redistribuzione delle servitù nel territorio nazionale e la riduzione quantitativa e qualitativa dei gravami connessi con le esercitazioni a fuoco delle unità terrestri e aeree della Sardegna; impegno rimasto ancora oggi inattuato”. (leggi qui)

Tornando al 2014, attualmente i rappresentanti regionali e nazionali fanno sapere tramite il sito del Ministero della Difesa, di voler “esaminare le principali tematiche e richieste che provengono dalla comunità in termini di tutela ambientale, conversione delle servitù militari, impatto delle attività militari sul territorio, snellimento delle procedure per la corresponsione di indennizzi” e di voler assumere decisioni per quanto concerne “il supporto che il Ministero della Difesa può dare allo sviluppo socio-economico del territorio sardo”. (leggi qui)

Il presidente Pigliaru conferma l’importanza della conferenza affinché si diano “risposte tempestive ed efficaci ai bisogni del territorio attraverso un dialogo istituzionale leale e improntato al rispetto dei differenti punti di vista, come accaduto per gli indennizzi ai pescatori”.

Il sottosegretario alla Difesa Rossi ha dichiarato quali siano i propositi legati alla conferenza, e a tal proposito afferma: “Vogliamo che la conferenza sia un punto di partenza e di stimolo per lo sviluppo di nuove attività in simbiosi con le istituzioni e le realtà locali, in un quadro di compatibilità con le esigenze di sicurezza e difesa del nostro Paese”.

Non resta quindi che attendere per scoprire se questa conferenza resterà soltanto una mera dichiarazione d’intenti, o se invece sarà foriera di cambiamenti per le aree maggiormente interessate.

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