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Published on 1 Agosto, 2013 | by Redazione

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Sussidi agricoli comunitari: i conti della Sardegna

di Andrea Zedda e Chiara Ciociola

Nel 2012 la PAC (Politica Agricola Comunitaria) ha compiuto 50 anni: è stata la prima politica comunitaria integrata e per molti anni anche l’unica. Di certo è ancora una delle misure comunitarie più rilevanti dal punto di vista strategico e impegna un terzo del bilancio dell’Unione Europea.

Non ci deve stupire quindi se i dati relativi al suo esercizio sono costantemente oggetto di attenzione. Ne è un esempio il progetto Farmsubsidy.org: un’imponente iniziativa di civil hacking portata avanti da un gruppo di giornalisti e di attivisti che raccoglie (quando possibile) tutte le informazioni relative ai pagamenti e ai beneficiari dei sussidi agricoli erogati dall’UE nel territorio europeo, rilasciando il tutto in formato open data.

Partendo da questi dati abbiamo deciso di creare una mappa interattiva sui sussidi agricoli erogati nella Regione Sardegna, per cercare di capire meglio come questi soldi vengano spesi, e in che modo sono effettivamente impiegati.

Come leggere la mappa? Anzitutto è possibile navigare su due livelli: da quello provinciale a quello dei singoli comuni.

La scala di intensità di colore si basa su un indicatore creato ad hoc che mette in relazione l’importo totale dei sussidi ricevuti dalle aziende con la superficie agricola utilizzata (SAU) del territorio dove esse hanno sede.

Questo tipo di approccio sembra aver prodotto una rappresentazione che rispecchia a grandi linee le caratteristiche della regione nel settore agricolo, mettendo in evidenza le zone a più alta densità produttiva (in verde scuro) e capaci quindi di attrarre maggiori sussidi.

Si contraddistinguono quindi le aree storicamente a vocazione agricola come: il distretto di  Arborea, moderno sistema di aziende agro-zootecniche e di industrie di trasformazione lattiero-casearia; la provincia del Medio Campidano con una lunga tradizione di coltivazioni in serra; i comuni del centro Sardegna,  capaci di fornire prodotti di alta qualità gastronomica.

Al contrario il giallo di Ogliastra e Sarrabus sottolinea le caratteristiche fisiche aspre e più adatte alle attività pastorali tradizionali caratterizzate da uno sfruttamento del terreno che richiede ampi spazi.

Inoltre nel box della mappa è stato inserito anche l’importo pro capite, cioè il rapporto tra i sussidi ricevuti e la popolazione residente. Non sempre infatti le aziende che hanno ricevuto i maggiori sussidi si trovano nei territori più attivi, alcune grosse organizzazioni hanno sede in contesti urbani più che rurali. Grazie a questo indicatore è possibile individuare le zone sovradimensionate, ad esempio a Cagliari ad un alto rapporto sussidi/SAU corrisponde un basso importo pro capite.

Nel complesso le aziende con sede in Sardegna hanno usufruito di circa 450 milioni di euro nel biennio analizzato, circa il 4% sul totale nazionale. La provincia che ha maggiormente beneficiato dei sussidi è stata quella di Sassari con circa 110 milioni di euro. I comuni sardi che hanno usufruito maggiormente dei pagamenti sono quelli di Sassari e Arborea.

L’articolo è tratto dal sito www.datajournalism.it

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